Montalcino

DA NON PERDERE

La fortezza senese. Costruita nel 1361 da Mino Foresi e Domenico di Feo per inglobare parte delle fortificazioni duecentesche, fu l’ultimo baluardo della libertà senese. Dai bastioni si gode di una splendida vista sulla campagna circostante e sulla Val d’Orcia. All’interno si trova una famosa enoteca.
Piazza del Popolo. Caratteristica piazzetta circondata da interessanti edifici medievali: il Palazzo Comunale, detto anche Palazzo dei Priori (XIII-XIV sec.), ornato da numerosi stemmi e da un’altissima torre medievale, e la Loggia (XIV-XV sec.) con due archi gotici in pietra e quattro archi a tutto sesto in laterizio.
Chiesa di Sant’Agostino e Museo d’Arte Sacra. Chiesa romanico-gotica dalla semplice facciata ornata da un bel portale marmoreo e rosone. All’interno numerosi affreschi di scuola senese del 1300. Attigue sono le sale monastiche, disposte intorno a due chioschi cinquecenteschi, sede del Museo Civico e Diocesano di Arte Sacra. Tra gli oggetti più importanti qui esposti vi sono varie sculture lignee del medioevo e un crocifisso del Giambologna.
Abbazia di Sant’Antimo. A meno di 10 km da Montalcino, l’Abbazia di Sant’Antimo è un eccezionale esempio di arte romanica, infatti è uno dei più importanti esempi italiani di arte monastica medievale, riflettendo modelli lombardi e transalpini. Fondata secondo la leggenda dall’imperatore Carlo Magno, risale sicuramente almeno all’812. L’attuale chiesa risale al XII secolo ed è costruita in travertino con elementi architettonici decorativi in ​​onice. Sul lato sinistro è un piccolo portale del IX secolo. Sul lato destro c’è un altro portale decorato con rilievi di animali fantastici. L’interno è spettacolare con capitelli decorati nel classico stile romanico.

STORIA

Anche se il suo territorio mostra tracce di una presenza preistorica, etrusca e romana, il colle su cui sorge Montalcino sembra non essere stato abitato prima dell’alto medioevo. La prima menzione della sua esistenza è in un documento di Ludovico il Pio dell’814, in cui l’imperatore dona un vasto territorio al monastero di Sant’Antimo, che tenne la proprietà della città fino all’inizio del XIII secolo. Divenne per breve tempo libero comune e fu dalla parte di Siena nella guerra contro Firenze dal 1174 al 1176, ma ciò non impedì al suo antico vicolo di conquistarlo nel 1200 e di distruggerne le fortificazioni e le case. Quando nel 1207 scoppiò la guerra tra le due importanti città toscane, Montalcino fu ricostruita nuovamente e nel 1212 Siena acquistò i diritti su un quarto del castello dall’Abbazia di Sant’Antimo. Nel periodo successivo il paese tentò più volte di sottrarsi al controllo di questo potentissimo Comune, spesso sostenuto da Firenze e Orvieto, finché Siena, alleata di alcuni nobili locali, riuscì a riprenderne il controllo (1251). Montalcino, seppur formalmente indipendente, fu sempre più coinvolta nell’orbita politica del suo potente vicino, soprattutto dopo la vittoria dei ghibellini senesi sui guelfi fiorentini nella battaglia di Montaperti (1260), e la vittoria dei guelfi a Siena nel il 1270. Un ultimo vano tentativo di indipendenza avvenne nel 1361, quando il paese cercò di sfruttare il momento di confusione successivo alla caduta del Governo dei Nove, episodio che si concluse con la completa sottomissione della città e la costruzione di un presidio senese lì.
Nel 1462 papa Pio II elevò il paese al rango di città e lo dichiarò sede della Diocesi insieme a Pienza, attribuendogli tutti i beni che erano appartenuti alla potente Abbazia di Sant’Antimo. Montalcino divenne così una delle città più importanti dello stato senese. Allo scoppio della guerra di Siena, terminata con l’annessione della Repubblica Senese allo stato fiorentino, Montalcino resistette per la prima volta all’assedio e ai bombardamenti dell’esercito alleato fiorentino e imperiale. Quando Siena si arrese a Cosimo I e Carlo V (1555),molti senesi abbandonarono la loro città e, guidati da Pietro Strozzi e con l’appoggio francese, fondarono “la Repubblica di Siena Ritirata a Montalcino”, trasformando quest’ultima nella nuova capitale dell’ultima vestigia dello stato senese per non essere caduta nelle mani di Firenze. Dopo che i francesi si ritirarono dalla guerra, firmando l’accordo di pace di Cateau-Cambresis il 31 luglio 1559, i repubblicani furono costretti alla resa, giurando fedeltà al duca di Firenze. Montalcino entrò così a far parte del Granducato di Toscana e seguì la storia del resto della regione fino ai tempi moderni. Dopo un lungo periodo di stagnazione, l’economia locale esplose nel dopoguerra grazie all’enologia locale e alle fortune del famoso Brunello di Montalcino, uno dei vini più prestigiosi d’Italia.
Montalcino ha una popolazione di 2.121 abitanti oggi.

COME ARRIVARE (80 km)

Imboccare la statale Aurelia in direzione Grosseto. Prendere l’uscita per Siena/Roselle immettendosi sulla superstrada E78 (SS223). Dopo circa 18 km, uscire a Paganico e prendere la SP64 per Cipressino. Dopo circa 15 km svoltare a sinistra sulla SP52 e proseguire sulla SP14, che porta a Montalcino.

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